FEDELTÀ DEL SUONO #334 – GENNAIO 2024 – TEMPUS FUGIT
Se sei depresso stai vivendo nel passato.
Se sei ansioso, stai vivendo nel futuro.
Se sei in pace, stai vivendo nel presente.
Lao Tzu
FATHER AND SON
[Verse 1: Father]
It’s not time to make a change
Just relax, take it easy
You’re still young, that’s your fault
There’s so much you have to know
Find a girl, settle down
If you want you can marry
Look at me
I am old, but I’m happy
I was once like you are now
And I know that it’s not easy
To be calm
When you’ve found something going on
But take your time, think a lot
Why, think of everything you’ve got
For you will still be here tomorrow
But your dreams may not
[Verse 2: Son]
How can I try to explain?
When I do, he turns away again
It’s always been the same
Same old story
From the moment I could talk
I was ordered to listen
Now there’s a way
And I know that I have to go away
I know, I have to go
[Guitar Solo]
[Verse 3: Father & (Son)]
It’s not time to make a change (Away, away, away)
Just sit down, take it slowly
You’re still young, that’s your fault (I know)
There’s so much you have to go through (I have to make this decision)
Find a girl, settle down (Alone)
If you want you can marry
Look at me (No)
I am old, but I’m happy
[Verse 4: Son & (Father)]
All the times that I’ve cried (Stay, stay, stay)
Keeping all the things I knew inside
It’s hard
But it’s harder to ignore it (Why must you go)
If they were right, I’d agree (And make this decision)
But it’s them they know, not me (Alone)
Now there’s a way
And I know that I have to go away
I know, I have to go
ALBUM: Tea for the Tillerman
ARTISTA: Cat Stevens
ANNO: 1970
Vivi il momento… hic et nunc… non piangere sul latte versato… e potrei continuare per ore citando massime sul passato e sul futuro o, più in generale, a parlare del nostro rapporto con il TEMPO: un rapporto conflittuale e sempre più complesso, specialmente vivendo in una società dove il TEMPO è sempre più una merce rara.
Corriamo ogni giorno di più, girando quasi a vuoto come tanti criceti nella ruota che crediamo essere la vita, la nostra vita; mentre la Vita, quella vera, ci scorre spesso accanto senza quasi che noi ce ne accorgiamo.
Dovremmo provare ogni tanto a fermarci, a cercare di raccogliere le nostre energie per comprendere ciò che ci accade intorno, che accade dentro di noi.
Dovremmo invece vivere la nostra Vita, attimo dopo attimo, provando a sentire il TEMPO che scorre, a ragionare che passato e futuro sono due catene che ci bloccano, che ci tengono legati a fatti e situazioni che non fanno altro che portarci dolore, ansia, inquietudine.
Mi ritrovo oggi a fare i conti con il dolore e il vuoto di questo anno trascorso senza mio padre. 14 gennaio 2023: un dolore che, inizialmente, sembrava impossibile da superare.
Il TEMPO invece, per fortuna, lenisce le ferite anche se lascia spazio al senso di vuoto, un vuoto che poi è quasi impossibile da colmare…
I rapporti con mio padre sono stati spesso burrascosi, come può accadere tra un padre e un figlio, ma col TEMPO avevano assunto una sorta di complicità, una specie di patto tacito: sapevamo che potevamo contare l’uno sull’altro. Sapevo che un padre c’è sempre anche solo per una parola di conforto o per un rimbrotto perché non facevo le cose come voleva lui.
Negli ultimi anni, poi, la passione per l’HI-FI e per la musica ci aveva molto uniti. Era un grande lettore di queste riviste e si interessava molto sia di FDS che di CHF, anche se contestava duramente il mio parlare spesso di politica. Lui che era sempre stato di sinistra (orgogliosamente repubblicano) non capiva la mia ricerca di qualcosa che andasse oltre lo steccato ideologico sinistra-destra. E pensate, me lo ha persino scritto in una lettera che conservo gelosamente.
Il suo numero è ancora lì, custodito nell’elenco dei miei preferiti: Mamma, Papà…
Mi piace credere che molti di voi, nella stessa situazione, abbiano fatto lo stesso; un tentativo che può forse sembrare sciocco, ma che in realtà nella nostra mente, e nella nostra anima, rimane pur sempre una speranza, una illusione, un modo come un altro per pensare che, all’occorrenza, potrei sempre chiamarlo e chiedere un suo parere, fargli leggere un mio editoriale, chiedere cosa ne pensa della nuova raccolta di Bach o della nuova edizione della Nona Sinfonia di Mahler e, persino, dare un suo giudizio sulle mie scelte…
Invece, purtroppo, so che quel numero non squillerà più, né lui risponderà più alle mie chiamate.
Così mi ritrovo a pensare a tutti i momenti che ho vissuto con lui e, maledettamente, a tutti quelli che mi sono perso. Ad esempio, penso a mia nonna Giuliana, con la quale avevo un rapporto speciale, e ho ancora negli occhi il suo volto rattristato quando la rimproverai perché, fumando in macchina, aveva bruciato un rivestimento: quella macchina non c’è più ma il rimorso di quella mia azione è ancora presente nel mio cuore.
Ecco, mio padre aveva compreso perfettamente che il suo TEMPO era giunto e mi chiese di fare alcune cose, mi fece promettere di farle… da allora cerco di essere ancora più presente con mia madre, con i miei figli, con mio fratello e con le persone alle quali voglio bene anche se il TEMPO non ci aiuta.
Ci sono sempre nuove cose da fare, c’è sempre qualcosa da aggiungere, mai da sottrarre, c’è sempre qualche nuova sfida da superare, qualche cosa che ci impedisce di goderci appieno la Vita e le persone che DOVREBBERO RIEMPIRLA. Siamo sempre più presi in un vortice di cose, persone e fatti che poco avrebbero a che fare con le nostre vite ma che invece ci condizionano, ci rallentano, distolgono la nostra attenzione da ciò che veramente VALE, da ciò che dovrebbe dare un SENSO ALLA NOSTRA VITA!
Carissimi lettori, se posso fare un augurio a tutti voi è quello di TROVARE IL TEMPO per godervi le persone care, i vostri genitori, i vostri figli, le vostre compagne o i vostri compagni: datemi retta, trovate il tempo per VIVERE APPIENO LA VOSTRA VITA.
Perché non è vero che si vive una volta sola: SI MUORE UNA VOLTA SOLA, MA SI VIVE OGNI GIORNO!
Scrivetemi cosa ne pensate, liberamente…
Prima di salutarvi, non posso che invitarvi nuovamente a SOSTENERCI sottoscrivendo l’abbonamento a FEDELTÀ DEL SUONO (al costo di 75,00 €) oppure a rivolgervi, come avete sempre fatto, al VOSTRO EDICOLANTE DI FIDUCIA che continuerà a fornirvi la VOSTRA COPIA DELLA RIVISTA! Se non dovesse più averla, potete chiedere al VOSTRO EDICOLANTE di farsela rimandare oppure POTETE SCRIVERE A: abbonamenti@blupress.it chiedendo di acquistare la copia di questo numero, ma prima dell’uscita del numero successivo, allo STESSO PREZZO DI COPERTINA, SPESE DI INVIO COMPRESE.
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Buona musica e avanti tutta!
Andrea Bassanelli
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