FEDELTÀ DEL SUONO #327 – GIUGNO 2023 – OPPURE NO!

Oppure no!

 

 

VENGO ANCH’IO. NO, TU NO

 

 

[Strofa 1]

Si potrebbe andare tutti quanti allo zoo comunale

Vengo anch’io? No, tu no!

Per vedere come stanno le bestie feroci

E gridare: “Aiuto, aiuto è scappato il leone”

E vedere di nascosto l’effetto che fa

 

[Ritornello]

Vengo anch’io? No, tu no!

Vengo anch’io? No, tu no!

Vengo anch’io? No, tu no!

Ma perché? Perché no!

 

[Strofa 2]

Si potrebbe andare tutti quanti, ora che è primavera

Vengo anch’io? No, tu no!

Con la bella sottobraccio a parlare d’amore

E scoprire che va sempre a finire che piove

E vedere di nascosto l’effetto che fa

 

[Ritornello]

Vengo anch’io? No, tu no!

Vengo anch’io? No, tu no!

Vengo anch’io? No, tu no!

Ma perché? Perché no!

 

[Strofa 3]

Si potrebbe poi sperare tutti in un mondo migliore

Vengo anch’io? No tu no

Dove ognuno sia già pronto a tagliarti una mano

Un bel mondo sol con l’odio ma senza l’amore

E vedere di nascosto l’effetto che fa

 

[Ritornello]

Vengo anch’io? No, tu no!

Vengo anch’io? No, tu no!

Vengo anch’io? No, tu no!

Ma perché? Perché no!

 

[Strofa 4]

Si potrebbe andare tutti quanti al tuo funerale

Vengo anch’io? No, tu no!

Per vedere se la gente poi piange davvero

E scoprire che è per tutti una cosa normale

E vedere di nascosto l’effetto che fa

 

[Ritornello]

Vengo anch’io? No, tu no!

Vengo anch’io? No, tu no!

Vengo anch’io? No, tu no!

Ma perché? Perché no!

 

 

ALBUM: Vengo anch’io. No, tu no

ARTISTA: Enzo Jannacci

ANNO: 1968

 

 

 

 

È meraviglioso come la musica abbia la possibilità di salvarci dall’irrigidimento, dalle convenzioni a cui tutti andiamo incontro e farci tornare uno stupore incantato nei confronti delle cose.

GIOVANNI ALLEVI

 

 

Dal 19 al 22 maggio si è svolto, come sempre, il Monaco High End, da tempo la fiera più importante del settore a livello mondiale. Anche se…

L’anno scorso vi avevo raccontato che avevo trovato una fiera ipertrofica, con troppo di tutto… e quest’anno che cosa sarà mai accaduto?

Meno espositori rispetto all’anno scorso… e ne mancavano di veramente importanti!

B&W, McIntosh, Sonus faber, Accuphase, Audio Research, Denon, YBA, JBL, Triangle, PS Audio, Pass Labs… solo per citarne alcuni. Come mai? Ufficialmente non ci sono dichiarazioni ma la sensazione è che il mondo delle fiere stia segnando il passo, un po’ come accade anche da noi dove le fiere sono sempre più appannaggio di aziende di fascia media e non più di fascia alta.

Ma che cosa si intende per fascia alta? Domanda corretta perché se è vero che i primi due nomi (B&W e McIntosh) rappresentano le due più grandi e conosciute aziende del settore, è anche vero che non sono tra quelle con i prodotti più costosi in assoluto! Non che un McIntosh sia prettamente economico ma non è tra i prodotti più costosi… neanche lontanamente. E Infatti al Monaco High End mancavano dei grandi nomi, sostituiti da nomi meno noti ma decisamente più costosi!

Ancora una volta, dopo quello che abbiamo visto negli ultimi anni, abbiamo trovato alcuni operatori decisamente fuori scala, in termini di costo! L’anno scorso abbiamo contato oltre una dozzina di impianti dal costo superiore al milione di euro. Quest’anno ne abbiamo contati più di VENTI di cui UNO dal costo di quasi QUATTRO MILIONI DI EURO! Si tratta del FOLLE e GIGANTESCO impianto della ESD ACUSTIC, con trombe IMMENSE direttamente proporzionali al loro IMPRESSIONANTE PREZZO: 3.600.000,00 €!

Questi cinesi li avevamo visti anche 4 o 5 anni fa, con un impianto sempre sopra al milione di euro ma in una sala decisamente troppo piccola per poterne valutare l’impatto sonico. Quest’anno, vista anche l’assenza di grandi nomi che di solito si accaparrano le sale più grandi e belle, la ditta cinese si è presa la sala suonante più grande per meglio far ascoltare le sue caratteristiche soniche e… avrebbe fatto meglio a non prenderla, visto che il suono era decisamente troppo colorato e assai poco fedele. Insomma un suono da ricchi ma non da colti.

Che è un po’ il leitmotiv di questa fiera, sempre più spostata verso l’alto spendente piuttosto che verso l’intenditore di musica. In verità, per gli appassionati di musica quest’anno c’era un pezzo da novanta della musica jazz americana, tale Al Di Meola che di mestiere fa il chitarrista e ci ha regalato uno degli album jazz più belli della storia: Friday Night in San Francisco, registrato in una notte dal vivo nel 1980 insieme ad altri due storici chitarristi a livello mondiale, John McLaughlin e Paco de Lucía.

L’anno scorso il Music Brand Ambassador del Monaco High End fu Alan Parsons, che girava per gli stand e si faceva fotografare per la gioia di tutti i visitatori, così come ha fatto quest’anno Al Di Meola, senza peraltro mai suonare alcunché, come già fece l’anno scorso Alan Parsons. Due TESTIMONIAL di grande richiamo ma nulla di più.

 

Ma quindi questa quarantesima edizione del Monaco High End ti è piaciuta oppure no?

OPPURE NO.

 

Non mi è piaciuta per i motivi che ho appena elencato e anche perché appare sempre più evidente come questo nostro mondo BELLISSIMO e AFFASCINANTE si stia velocemente spostando verso nuovi lidi, fatti di ricchissimi uomini d’affari cinesi, orientali, mediorientali e nord americani, attratti non dal suono o dalla riproduzione dell’evento musicale ma dal costo sproporzionato dell’impianto stesso, suoni come suoni!

 

Parlando velocemente con alcuni operatori presenti, appare chiaro come ormai una certa parte di hifi si stia indirizzando velocemente verso la ricerca del POLLO DA SPENNARE, del GONZO DI TURNO al quale vendere impianti enormi, inutilmente pesanti solo per giustificare cifre altrettanto inutilmente pesanti. Operatori che sperano di vendere uno o due prodotti l’anno giusto per sbarcare il lunario, senza una vera e propria strategia di ricerca del prodotto , della qualità intrinseca ma solo di quella percepita e percepibile!

Non riesco veramente ad appassionarmi ad un mondo dove il mio unico scopo sia quello di assistere e non di fruire. Chi mai potrà sognare di permettersi un impianto da 3,6 milioni di euro? O una coppia di diffusori da oltre un milione? O amplificatori dal costo di oltre mezzo milione di dollari?

Stiamo andando verso una deriva senza più ritorno, dove il prezzo di un oggetto è totalmente slegato dal suo valore. Perché mai dovrei comprare un diffusore che costa come una mega villa con piscina e che non mi restituisce quella magia dell’ascolto che prodotti ben più economici invece mi danno?

E poi ci lamentiamo che mancano gli utenti, che non c’è più ricambio generazionale, che i giovani sono distanti da questo mondo… ma come fa un semplice appassionato ad appassionarsi a un mondo dove la MUSICA non è più al centro dei nostri pensieri? Come può uno qualunque di noi appassionarsi di fronte ad un impianto che ti spettina per la pressione sonora ma che non ti emoziona al suo ascolto?

 

Io non so dove stiamo andando e non so neanche se ci voglio andare, so soltanto che l’HiFi che io AMO non è quella vista a Monaco.

 

Io nel frattempo vi invito a tenere d’occhio i nostri canali social su Facebook e il nostro sito web nelle prossime settimane, dove vi informeremo sugli sviluppi della situazione e su nuove iniziativa ONLINE che dovrebbero vedere PRESTO la luce!

 

Prima di salutarvi, non posso che invitarvi nuovamente a SOSTENERCI sottoscrivendo l’abbonamento a FEDELTÀ DEL SUONO oppure a rivolgervi, come avete sempre fatto, al VOSTRO EDICOLANTE DI FIDUCIA che continuerà a fornirvi la VOSTRA COPIA DELLA RIVISTA! Se, per qualsiasi motivo, non dovesse più averla, potete chiedere al VOSTRO EDICOLANTE di farsela rimandare oppure POTETE SCRIVERE A:

 

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Buona musica e avanti tutta!

Andrea Bassanelli

 

 


 

 

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